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La società civile ha bisogno di una costituzione europea? Libertà, innovazione tecnologica, formazione alla prova della decrescita demografica

8 ottobre 2023 | 11:00-13:00

Location
Stand B19-B20-C19-C20 - Padiglione Green Island 3

Organizzatore
Università degli Studi di Brescia

Descrizione
Il punto di partenza consiste nell’affermazione, generalmente condivisa dagli studiosi, che ogni costituzione ha inevitabilmente un riferimento ad un tipo di uomo e ad un tipo di società (in altri termini, un paradigma antropologico e cosmologico) sui quali ha costruito la sua architettura di norme e che identifica come i modelli da tutelare, promuovere, consolidare. Lo sviluppo di politiche sostenibili si interseca perciò con i modelli di uomo e di società civile che costituiscono i modelli di riferimento delle singole costituzioni: ciò vale per la costituzione italiana e, ove si voglia realizzarla, per una eventuale costituzione europea. questa seconda si presenta come un terreno particolarmente qualificato per costruire un modello di sostenibilità collegato alla articolazione differenziata della società europea, che vede al suo interno programmi e processi di relazione tra uomo e ambiente che, accomunati l’un l’altro sotto taluni profili (e sarebbe interessante approfondirli), differenziati sotto altri. Dunque la sostenibilità può essere il tema sul quale identificare, a livello europeo, una piattaforma costituzionale nuova, che favorisca l’unità tra i diversi paesi, piuttosto che la loro separazione e l’integrazioni tra le diverse società civili presenti all’interno dell’UE. Potrebbero dibatterne esperti costituzionalisti, ed anche filosofi e alcuni scrittori che si sono occupati di analizzare le condizioni della società europea attuale, in particolare fra tendenze individualistiche e soluzioni di aggregazione collettiva.


Relatori & Ospiti

Alberto Sciumè
Professore - Università degli Studi di Brescia